ITALIA DEI LIQUORI

Liquori ok



Italia “spiritosa”

“… Si gode tanto del ber quant’è grande la sete”. Così scrisse il sommo poeta italiano Dante Alighieri (1265-1321) nel XXI canto del Purgatorio della sua Divina Commedia. Nello stesso periodo, le bevande “spiritose” iniziavano il loro inarrestabile cammino verso la popolarità.



Oggi il liquore italiano più famoso al mondo è il Limoncello, la cui storia si snoda attraverso una serie di aneddoti e con una paternità contesa fra sorrentini, amalfitani e capresi. Il tutto in un fazzoletto di chilometri del territorio campano e nel primo Novecento. Il caratteristico liquore giallo è ottimo anche nei dolci e presenta una gradazione alcolica che non supera la soglia dei 36°. Poi vi sono “i liquori del sole e della notte”. Ai primi appartiene il Mandarinetto di Sicilia: dal sole che riscalda la rigogliosa terra siciliana nasce il frutto tipico dell’isola, il mandarino, da cui si ottiene il liquore. Nasce dalle tenebre, invece, il Nocino, portavoce di Modena (Emilia Romagna). La tradizione vuole che sia nato secoli fa fra le colline del Ducato Estense dove le contadine, durante la notte di S. Giovanni - il 24 giugno - si incontravano per raccogliere le noci immature e cariche di rugiada. L’elisir di Sardegna è il Mirto, un liquore di 30° che si ottiene mediante infusione idroalcolica a freddo o delle bacche di colore viola scuro o delle foglie: con le prime si ottiene il mirto rosso, con le seconde si ha il mirto bianco. Dai semi dell’anice si estrae l’essenza per la Sambuca: orgoglio della città di Civitavecchia (Lazio), deve la sua invenzione a Luigi Manzi che, ospitando Garibaldi nelle terme di famiglia (correva l’anno 1864), gli offrì come liquore la Sambuca. Un liquore dal nome apparentemente francese è il Genepy, ma è tipico della Valle d’Aosta e si ottiene per infusione di varie erbe nelle quali prevale l’Artemisia Genepy, seguita a ruota dall’Artemisia Glacialis, entrambe erbe alpine. Lo zafferano, invece, conferisce, insieme a settanta erbe, l’inconfondibile colore al Liquore Strega, prodotto a Benevento (Campania). L’origine del nome? Nel 1860, anno della sua nascita, la città era un’enclave dello Stato Pontificio e, ironia della sorte, luogo d’incontro delle streghe di tutto il mondo. Almeno secondo la leggenda.



Lo sapevate che…
Le grappe, in Italia, sono tantissime, e vengono prodotte in quasi tutto lo Stivale a partire dall’anno Mille. Una città-simbolo? Bassano del Grappa, nel Veneto! Le grappe, ricavate dalla distillazione di vinacce - inclusi i semi - pressate durante la vendemmia, giungono a tenori alcolici contenuti tra i 37,5° e i 60° circa.

 


Luciana Francesca Rebonato

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