Siena


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Siena, icona toscana

Siena: città spettacolare, con le vie attorcigliate una sull’altra, adagiata su colli tufacei che ne improntano l’assetto urbanistico. Difficile andare in Toscana senza recarsi a Siena e nella sua Piazza del Campo - luogo scenico per eccellenza del Palio delle contrade di Siena –, spazio aperto a forma di conchiglia che sorge dove tre colline si congiungono, cinto da una straordinaria quinta di palazzi. E’ il polo civile della città e i suoi edifici hanno una posizione nel libro della storia, come palazzo Sansedoni e palazzo d’Elci. Un colpo d’occhio su Piazza del Campo lascia meravigliati, soprattutto quando lo sguardo si posa sulla torre del merlato palazzo Pubblico, detta la torre del Mangia, interamente costruita in mattoni di cotto, fra le più alte d’Italia. Per la precisione è la terza, dopo il Torrazzo di Cremona e la torre degli Asinelli di Bologna. Dall’alto della torre si può ammirare in tutta la sua bellezza il centro storico senese – patrimonio dell’Unesco –, per poi spaziare sui dintorni della città.



Una città, Siena, fulcro di un territorio che, da solo, può definire il paesaggio toscano, con i vigneti interrotti dai casolari, i rilievi punteggiati da borghi e castelli, con le pievi sparse tra le colline del Chianti e delle Crete. In piazza del Campo spiccano la fonte Gaia - gioiello rinascimentale di Jacopo della Quercia - e il già citato palazzo Pubblico con, al suo interno, il Museo Civico di Siena, che incentra i punti focali della collezione nella Sala del Mappamondo - dove con Simone Martini ebbe inizio il programma di decorazione del palazzo - e nella Sala dei Nove, dove si trova il grandioso ciclo allegorico di Ambrogio Lorenzetti, straordinario compendio degli ideali civici del libero comune. E dopo piazza del Campo, altro luogo senese imperdibile è piazza del Duomo nella quale si impone la cattedrale con la sua mole marmorea a fasce bianche e nere, la fastosa facciata, la cupola e l’imponente campanile. Pregevole è la Libreria Piccolomini nella navata sinistra, affrescata dal Picccolomini, così come la Cappella Piccolomini alla quale ha lavorato nientemeno che Michelangelo: sono sue, infatti, le quattro statue delle nicchie inferiori. Alle spalle del duomo di Siena si trova il battistero, del XIV secolo, con all’interno un’ammirevole fonte battesimale in marmo e bronzo di Jacopo della Quercia, e pure Donatello vi ha contribuito, realizzando anche gli angeli che decorano il ciborio.



Da visitare senza fretta, Siena offre scorci incredibili come Via di Città, vivace arteria del centro medievale, fiancheggiata da prestigiosi negozi e palazzi fra i quali palazzo Patrizi – sede dell’Accademia degli Intronati -, palazzo Chigi-Saracini – che ospita l’Accademia musicale chigiana e una galleria di dipinti – e palazzo Piccolomini o delle Papesse, del tardo Quattrocento. Palazzo Buonsignori, invece, in via San Pietro, insieme a Palazzo Brigidi, ospita la Pinacoteca Nazionale di Siena. Da vedere sono sicuramente anche la mole massiccia della chiesa di San Domenico che sovrasta la Fontebranda - la più famosa delle fontane cittadine -, la basilica di Santa Maria dei Servi – dal podio a scalinata su cui si eleva l’edificio si apre un bel panorama sulla città -, piazza Salimbeni con palazzo Salimbeni, gotico ma con interventi ottocenteschi. Prima di lasciare Siena, infine, è di rigore una visita alla Loggia della Mercanzia e alla Corte del Castellare degli Ugurgieri, suggestivo scampolo della Siena medievale, costituito da edifici raccolti intorno a una corte.


Luciana Francesca Rebonato

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