
X agosto (1896)
 «San Lorenzo , io lo so perché tanto
 di stelle per l'aria tranquilla
 arde e cade, perché si gran pianto
 nel concavo cielo sfavilla. 
Ritornava una rondine al tetto:
 l'uccisero: cadde tra i spini;
 ella aveva nel becco un insetto:
 la cena dei suoi rondinini. 
Ora è là, come in croce, che tende
 quel verme a quel cielo lontano;
 e il suo nido è nell'ombra, che attende, 
che pigola sempre più piano. 
Anche un uomo tornava al suo nido:
 l'uccisero: disse: Perdono;
 e restò negli aperti occhi un grido:
 portava due bambole in dono.
 Ora là, nella casa romita, lo aspettano, aspettano in vano: 
egli immobile, attonito, addita 
le bambole al cielo lontano. 
E tu, Cielo, dall'alto dei mondi 
sereni, infinito, immortale,
 oh! d'un pianto di stelle 
lo inondi quest'atomo opaco del Male!»
(Giovanni Pascoli, Myricae)
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