L’aggettivo è quella parte variabile del discorso che si accompagna al nome per meglio specificarlo.
Può essere qualificativo, quando indica una qualità del nome a cui si accompagna.
È invece determinativo quando fornisce indicazioni precise sul nome a cui si riferisce.
• Gli aggettivi qualificativi
Quella sera l’aria era tiepida e dolce. Anna passeggiava per il giardino e guardava le belle rose rosse, gialle e bianche curate da sua madre con tanto amore: erano appena sbocciate e il loro profumo, intenso, la riempiva di gioia.
- Sono infiniti: riguardano infatti qualsiasi aspetto della realtà o della fantasia.
Ad esempio: il colore giallo, rosso, verde;
la materia dorato, argentato, ligneo;
la forma quadrato, rettangolare, sferico;
la dimensione alto, basso, largo;
il tempo quotidiano, mensile, notturno;
il luogo montano, marino, urbano;
il modo di essere giovanile, sazio, antipatico;
i sentimenti triste, malinconico, allegro;
… …
- Concordano in genere e in numero con il nome a cui si riferiscono.
Ad esempio: È un bambino simpatico
È una bambina simpatica
Sono bambini simpatici
Sono bambine simpatiche
Valgono le stesse regole che sono state studiate per declinare un nome al maschile, al femminile, al singolare, al plurale. In particolare:
Genere |
Singolare |
Plurale |
Esempi |
maschile |
- o |
- i |
basso, bassi |
femminile |
- a |
- e |
bassa, basse |
maschile e femminile |
- e |
- i |
forte, forti |
maschile e femminile |
- a |
- i, - e |
egoista, egoisti, egoiste |
invariabile |
invariabile |
invariabili |
pari, blu |
- Se posizionato davanti al nome, l’aggettivo assume un rilievo minore.
Se posizionato dopo il nome, l’aggettivo assume un rilievo maggiore.
Ad esempio:
È un simpatico bambino
È un bambino simpatico
• Il grado dell’aggettivo qualificativo
- Aggettivi qualificativi di grado positivo: esprimono una qualità, senza specificarne una misura.
Ad esempio: Luca è bello. Maria è alta. Giorgia è bionda.
- Aggettivi qualificativi di grado comparativo: stabiliscono un paragone tra due persone, cose o animali, chiamati rispettivamente primo termine di paragone e secondo termine di paragone. Il grado comparativo può essere di tre tipi:
- grado comparativo di maggioranza: la qualità del primo termine è superiore a quella del secondo. Si forma combinando questi elementi: più + aggettivo + di/che.
Ad esempio: Luca è più bello di Francesco. Maria è più alta di Anna.
- grado comparativo di uguaglianza: la qualità del primo termine è uguale a quella del secondo. Si forma così: aggettivo + come, aggettivo + quanto.
Ad esempio: Luca è bello come Francesco. Luca è bello quanto Francesco. Maria è alta come Anna. Maria è alta quanto Anna.
- grado comparativo di minoranza: la qualità del primo termine è minore di quella del secondo. Si forma combinando questi elementi: meno + aggettivo + di/che.
Ad esempio: Luca è meno bello di Francesco. Maria è meno alta di Anna.
- Aggettivi qualificativi di grado superlativo: esprimono una qualità posseduta al massimo grado. Il grado superlativo può essere di due tipi:
- grado superlativo relativo: indica una qualità posseduta al massimo o minimo grado relativamente ad un determinato insieme di persone o cose. Si forma così: il/la più (o il/la meno) + aggettivo, oppure il/la + nome + più/meno + aggettivo.
Ad esempio: Luca è il più bello della classe. Maria è la più alta della scuola. Luca è il meno alto della classe. Maria è la meno alta della scuola. È la torta più buona che abbia mai mangiato. È la torta meno buona che abbia mai mangiato.
- grado superlativo assoluto: indica una qualità posseduta al massimo grado, senza confronti. Si forma aggiungendo -issimo alla radice dell’aggettivo, oppure premettendo all’aggettivo le parole molto, assai, decisamente.
Ad esempio: Luca è bellissimo. Maria è altissima. Luca è molto bello. Maria è molto alta.
- Attenzione: alcuni aggettivi hanno forme particolari di comparativo e superlativo, perché mantengono la derivazione latina.
Ad esempio:
buono > migliore > ottimo;
cattivo > peggiore > pessimo;
grande > maggiore > massimo;
piccolo > minore > minimo;
alto > superiore > supremo (o sommo);
basso > inferiore > infimo.
• Gli aggettivi determinativi
Il mio giardino era così bello! Vi crescevano molti alberi e tanti fiori, lo curavo con tanta, troppa attenzione. Appena avevo del tempo libero mi precipitavo tra quelle piante e tornavo a sentirmi felice.
Qualche volta, addirittura, rimanevo lì parecchie ore, mi fermavo fino a notte fonda, per cercare di sentire il loro respiro.
- Precisano, riguardo al nome: il possesso, la quantità, la posizione, il numero.
Gli aggettivi determinativi si dividono quindi in:
possessivi
indefiniti
dimostrativi
numerali
interrogativi
esclamativi.
• Aggettivi determinativi: gli aggettivi possessivi
Sono possessivi quegli aggettivi che indicano a chi appartiene ciò di cui si parla
Singolare Maschile |
Singolare Femminile |
Plurale Maschile |
Plurale Femminile |
|
I persona singolare: appartiene a me |
mio |
mia |
miei |
mie |
II persona singolare: appartiene a te |
tuo |
tua |
tuoi |
tue |
III persona singolare: appartiene a lui/lei |
suo |
sua |
suoi |
sue |
I persona plurale: appartiene a noi |
nostro |
nostra |
nostri |
nostre |
II persona plurale: appartiene a voi |
vostro |
vostra |
vostri |
vostre |
III persona plurale: appartiene a loro |
loro |
loro |
loro |
loro |
Ad esempio: Quella è la mia gonna. Prestami il tuo libro. Il suo lavoro è bellissimo. Nostra madre compie gli anni. La vostra squadra è forte. La loro casa è nuova.
- Concordano sempre in genere e numero con il nome a cui si riferiscono.
- Solitamente precedono il nome a cui si riferiscono.
• Aggettivi determinativi: gli aggettivi indefiniti
Si chiamano indefiniti quegli aggettivi che indicano una quantità o una misura riferita ad un nome in modo non determinato.
- Possono indicare un’unità o una pluralità indeterminata: qualunque, qualsiasi, nessuno, qualche, alcuno, ciascuno, ogni, certo, ecc.
Ad esempio: Dammi un quaderno qualunque. Una qualsiasi penna che funzioni mi va bene. Ho incontrato qualche cane al parco. Certe persone sono maleducate.
- Possono indicare una quantità indefinita: molto, poco, tanto, parecchio, troppo, vario, altrettanto, ecc.
Ad esempio: Ho molto tempo libero. Ha comprato troppi libri! Abbiamo poca voglia di uscire.
- Possono indicare una totalità: tutto.
Ad esempio: Ho mangiato tutta la torta. Non sono riuscita a vedere tutto il film.
- Attenzione:
Alcuni aggettivi indefiniti sono invariabili: qualche, ogni, qualsiasi. Si usano solo al singolare e hanno un’unica forma per il maschile e per il femminile.
Uno, ciascuno, nessuno si usano solo al singolare ma hanno forme diverse per il maschile e per il femminile: uno/una; ciascuno/ciascuna; nessuno/nessuna.
Tutti gli altri sono variabili per genere e per numero: troppo, tutto, poco, molto, vario, diverso, ecc.
• Aggettivi determinativi: gli aggettivi dimostrativi
Sono dimostrativi gli aggettivi che indicano la posizione di una persona o di una cosa rispetto a chi parla:
- questo è vicino a chi parla,
- quello è lontano da chi parla.
Ad esempio: Questa pasta è buonissima. Questi giochi mi hanno stufato. Quella bambina è scatenata! Quel ragazzo sembra carino.
- Sono variabili e concordano in genere e numero con il nome a cui si riferiscono.
Maschile singolare |
Femminile singolare |
Maschile plurale |
Femminine plurale |
questo |
questa |
questi |
queste |
quello |
quella |
quelli |
quelle |
• Aggettivi determinativi: gli aggettivi numerali
Sono numerali gli aggettivi che indicano con precisione una quantità esatta.
Si distinguono in cardinali, ordinali, moltiplicativi, distributivi.
- Gli aggettivi numerali cardinali
Definiscono una quantità numerica: corrispondono ai numeri e sono invariabili.
Ad esempio: uno, due, tre, cento, ecc.
Ho comprato due mele e tre pesche.
Ha fatto dieci chilometri di coda.
- Gli aggettivi numerali ordinali
Indicano un ordine e sono variabili.
Ad esempio: primo, secondo, terzo, centesimo, ecc.
Era il suo primo giorno di scuola.
È la centesima volta che te lo ripeto!
- Gli aggettivi numerali moltiplicativi
Indicano quante volte una quantità deve essere moltiplicata. Sono variabili.
Ad esempio: doppio, triplo, quadruplo, ecc.
La ginnasta ha fatto un triplo salto mortale.
Maria ha preso doppia razione di spaghetti.
- Gli aggettivi numerali distributivi
Indicano come distribuire una certa quantità.
Ad esempio: a uno a uno, a due a due, tre a testa, ecc.
Ho distribuito tre caramelle a testa.
I bambini erano stati messi in fila a due a due.
• Aggettivi determinativi: gli aggettivi interrogativi ed esclamativi
Sono interrogativi ed esclamativi quegli aggettivi che introducono una domanda o un’esclamazione relative a una quantità o una qualità.
Appartengono a queste categorie che, quale, quanto.
Ad esempio: Che giorno è oggi? Quanti anni hai? Quali sono le tue scarpe? Che pomeriggio noioso! Quanto rumore per nulla! Quali meraviglie qui nascoste!
- Che è invariabile, quale è variabile per numero, quanto è variabile per genere e per numero.
- Si trovano sempre prima del nome; se il nome è accompagnato da un aggettivo qualificativo, precedono sia l’aggettivo sia il nome: Che bella festa!
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