Piceno e Terre Ducali

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Piceno: mare e “Monti azzurri”


Profondità del mare e verticalità montuosa. In mezzo, il disegno dei colli marchigiani. È il Piceno, territorio percorso da colline che in un susseguirsi di forme digradano dai monti Sibillini – i “Monti azzurri” del Leopardi - all’Adriatico con le spiagge coronate da borghi marinari. Gli itinerari da percorrere?



 Una moltitudine, a iniziare ovviamente da Ascoli Piceno e dal suo canovaccio urbano a tutto Unesco, intessuto da strade monumentali punteggiate da espressioni barocche, rinascimentali e neoclassiche dalle quali si diramano gomitoli di vicoli stretti, di sapore medievale. Una scenografia che preannuncia la scenografica piazza del Popolo: è il salotto della città, un compendio di palazzi, musei e pinacoteche con opere di grande interesse. Da ammirare il Palazzo dei Capitani con il percorso archeologico sotterraneo mentre open air si snodano le cinque arcate della cinquecentesca loggia dei Mercanti. Piazza del Popolo è l’epicentro cittadino nel contesto delle manifestazioni, una sarabanda di attrazioni con appuntamenti annuali da non perdere per un viaggio nelle tradizioni e nel folclore. Poco distante dalla piazza e di fronte al chiostro di S. Francesco – dalle caratteristiche venti arcate – si staglia il teatro Ventidio Basso, dalla facciata neoclassica, con gli interni impreziositi da stucchi d’oro e con una capienza per mille spettatori. Le strade di una visita ad Ascoli Piceno convergono verso corso Mazzini, arteria principale del centro storico cittadino, fiancheggiata da antichi palazzi fra i quali il palazzo Malaspina, dalle linee severe, realizzato tra il XVI e il XVII secolo. Echi medievali, infine, lungo il routing delle torri – una cinquantina – e spessore barocco nei dipinti delle chiese di S. Maria della Carità, S. Agostino e S. Angelo Magno. Coreografie d’arte anche a Offida, località che oltre a essere il regno dei pizzi al tombolo vanta un nucleo antico fra i più interessanti della regione. All’ingresso del centro storico vi sono i resti della Rocca – XV secolo – ma la località si rivela nel suo splendore in piazza del Popolo, quinta di prestigiosi palazzi, a iniziare dalla Collegiata nuova seguita dal Palazzo comunale, al cui interno è collocato il teatro del Serpente Aureo. Una curiosità relativa al nome: secondo la tradizione, Offida sarebbe stata fondata da una popolazione ellenica adoratrice del serpente. Ophis, appunto. Non scherza nemmeno con Bacco, Offida, che vanta l’Enoteca Regionale delle Marche. 




 Dal fervore di Offida si prosegue alla volta dei silenzi medievali di Acquaviva Picena, distribuita su due colli e dominata dalla celebre rocca, capolavoro di architettura militare del Rinascimento, da non perdere per un tuffo nel passato e per visitare anche il Museo delle armi antiche che la fortezza ospita al suo interno. Oltre alla rocca, c’è tutto il borgo da esplorare, cui accedere da quattro porte aperte nelle mura castellane: un susseguirsi di significative emergenze romaniche, gotiche, rinascimentali con alcune chiese fra le quali spicca la chiesa di S. Francesco con l’annesso convento, uno fra i più antichi monasteri delle Marche, ascrivibile al XIII secolo. Il vicolo più stretto d'Italia – 43 centimetri -, invece, si trova a Ripatransone, arroccata sulla più elevata collina della zona: un centro di spiccata valenza artistica, con musei di assoluto interesse. Il suo patrimonio è anche paesaggistico: dal suo belvedere, infatti, lo sguardo può catturare il Monte Conero, il Gran Sasso e il Gargano.


Luciana Francesca Rebonato

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