Spighe Verdi d’Italia: eccellenza rurale
Dal 2016 in Italia ci sono le “Spighe Verdi”, un riconoscimento assegnato ai comuni rurali italiani che si sono contraddistinti per criteri di eccellenza. Quali? Si parte dal presupposto che agricoltura e sostenibilità siano due realtà indissolubili e che dal loro rapporto dipenderà molto del futuro del nostro territorio.
Per questo nasce il riconoscimento “Spighe Verdi”: per fornire uno strumento che guidi i Comuni rurali, passo dopo passo, a scegliere strategie di gestione in un percorso che giovi, contestualmente, all’ambiente e alla qualità della vita della comunità. “Spighe Verdi” si delinea, quindi, come un efficace strumento di valorizzazione del patrimonio rurale italiano, ricco di risorse naturali e culturali. Le “Spighe Verdi 2016” per i Comuni rurali 2016 sono state annunciate da FEE Italia - Foundation for Environmental Education e Confagricoltura il 5 luglio a Roma, a Palazzo della Valle. Presenti i Sindaci dei Comuni che, per primi, hanno ottenuto questo riconoscimento. L’iter procedurale messo a punto secondo lo schema UNI-EN ISO 9001-2008, ha guidato la valutazione delle candidature, permettendo alla Commissione tecnica il raggiungimento del risultato finale.
Per portare i Comuni rurali alla graduale adozione di uno schema come “Spighe Verdi”, FEE Italia e Confagricoltura hanno condiviso un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità. Alcuni indicatori presi in considerazione sono stati la partecipazione pubblica, l’educazione allo sviluppo sostenibile, il corretto uso del suolo, la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura, la qualità dell’offerta turistica, l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione, la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata, la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio, la cura dell’arredo urbano, l’accessibilità per tutti senza limitazioni.
Questi sono solo alcuni degli indicatori che hanno guidato questa prima edizione del programma e che saranno suscettibili di variazioni, in un’ottica di miglioramento continuo e di massimo coinvolgimento dei Comuni italiani.
“Spighe Verdi” si basa sull’esperienza di FEE nella gestione del programma internazionale “Bandiera Blu”, un eco-label volontario assegnato alle località turistiche balneari che rispettano criteri di gestione sostenibile integrale del territorio, attraverso un complesso iter procedurale certificato UNI EN ISO 9001-2008, che vanta 30 anni di applicazione in 67 Paesi nel mondo. “Spighe Verdi” si rivolge ai Comuni utilizzando, per l’aspetto agricolo, i principi del progetto EcoCloud di Confagricoltura. Le “Spighe Verdi” 2017 sono state assegnate in 11 Regioni, due in più rispetto alla precedente edizione, Lazio e Abruzzo; Marche, Toscana e Campania son le tre regioni con il maggior numero di riconoscimenti; la prima con 6 località (Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano e Numana), la seconda con 5 (Castellina in Chianti, Massa Marittima, Castagneto Carducci, Fiesole e Bibbona) ex aequo con la Campania (Agropoli, Positano, Pisciotta, Massa Lubrense e Ascea). Seguono, con due località per regione: Lazio (Canale Monterano e Gaeta), Puglia (Ostuni e Carovigno) e Sicilia (Ragusa e Menfi). Un comune rurale per ognuna delle restanti regioni: Piemonte (Alba), Liguria (Lavagna), Veneto (Caorle), Umbria (Montefalco) e Abruzzo (Giulianova).
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