Lago Maggiore

 

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Lago Maggiore, gioiello a filo d’acqua


Lago Maggiore. Un nome che evoca memorie di personaggi illustri che su queste sponde hanno avuto i natali, come San Carlo Borromeo, o sulle quali hanno soggiornato, come Hemingway e Toscanini.



 Uno degli specchi lacustri più famosi dello Stivale, il lago Maggiore, sul quale si affacciano località-gioiello come Pallanza, con Villa Taranto e i suoi straordinari giardini, Arona, sede della casa del Podestà, della chiesa della Madonna di Piazza e soprattutto del San Carlone, il sacro monte con la statua di San Carlo Borromeo, Stresa, elegante e raffinata, costellata da ville Liberty sul lungolago, Feriolo con il suo borgo antico. E poi ancora Angera con la sua rocca, Laveno con la cultura manifatturiera, Verbania, con un imbarcadero che mantiene tutte le promesse di esilaranti avventure in battello, Baveno con le sue cave di granito rosa, Cannobio con uno spettacolare lungolago. Non è finita qui. Scrigno prezioso sono sicuramente le isole Borromee, distanti quattrocenti metri dalla costa, che comprendono l’Isola Bella, l’Isola Madre e l’Isola dei Pescatori. Delle tre la più celebrata è l’Isola Bella - in cui ha sede il Museo Storico e Artistico -, posta di fronte al lido di Stresa, fastoso esempio di ambientazione barocca. Quella che agli inizi del 1632 si presentò a Carlo Borromeo come un’isola di pescatori si è trasformata in breve tempo in uno dei monili più preziosi del lago. Il conte Carlo Borromeo III dedicò la villa che ancor oggi è visitabile alla moglie Isabella d’Adda, mutando il nome dell’isola: da San Vittore a Isabella, in seguito divenuta Isola Bella. La più grande delle tre isole Borromee, però, è l’Isola Madre, di proprietà del vescovo di Novara fino al 1501 e quindi ceduta al conte Lancillotto Borromeo. Il palazzo Borromeo, costruito nella seconda metà del Cinquecento e incastonato in un giardino botanico di cinque ettari, vanta vegetazione esotica e una moltitudine di fagiani, pappagalli e pavoni.




L’Isola dei Pescatori, infine, è la più piccola: fino all’Ottocento era abitata da circa trecento persone dedite perlopiù alla pesca. Meno patinata, è quella che sprigiona un fascino essenziale, con strette viuzze e le abitazioni che vi si affacciano, il tutto immerso in un trionfo di locali nei quali assaggiare le specialità enogastronomiche del lago. Gran finale, ora, con una sorpresa. Già, perché esiste anche l’Isola di San Giovanni, un’isoletta piccolissima non visitabile ma tutta da ammirare dal lungolago di Pallanza o circumnavigando il lago. Poco famosa e per questo esclusiva, Isola di San Giovanni è stata scelta nientemeno che da Arturo Toscanini come sua residenza.
 


Luciana Francesca Rebonato

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