Cagliari

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Cagliari, non “solo” mare…

Un panorama di pietra e di mare, di stagni e di isole. Questo è il biglietto da visita di Cagliari, raccolta tra le rocce di calcare bianco e l’azzurro del mare, con le case a picco sui precipizi e lo specchio lucido delle saline appena dietro la spiaggia. 



 Il capoluogo sardo sorge nella parte più interna del Golfo degli Angeli e si estende in tutta l’area compresa tra il mare, gli stagni del Molentàrgius e di Santa Gilla - che la racchiudono a oriente - e un gruppo di ripidi, bianchi colli calcarei. Gli stessi colli sui quali, nei secoli passati, sono sorte le fortificazioni che dominavano la città e fra le quali emerge il colle del castello, “Su casteddu”, che conferisce alla destinazione un caratteristico profilo. E “Su casteddu” è per antonomasia il battito antico della città, epicentro culturale di itinerari che muovono innanzitutto verso la Cittadella dei musei, sede delle principali collezioni cittadine fra le quali il Museo Archeologico Nazionale – interessante la sua ricostruzione della storia sarda dall’età nuragica dei bronzetti - e la Pinacoteca Nazionale, connubio tra l’arte figurativa autoctona e quella di matrice catalano-aragonese.

Ai piedi del castello, invece, spiccano espressioni romane nella curiosa Grotta della Vipera – scavata nella roccia, con due serpi scolpite nel frontone - e nel colossale anfiteatro con la cavea addossata alla collina. Poco distante, un singolare tempio nel quale si officia quotidianamente un rito collettivo, quello della gastronomia: è San Benedetto, il più grande mercato coperto d’Italia, circa ottomila metri quadrati: l’essenza di un luogo risiede nella sua terra e per coglierla bisogna assaggiarne i frutti in una sarabanda di colori, profumi e sapori. Sempre nell’ottica dello shopping, in questo caso non enogastronomico, la meta è l’area del castello, che presenta apprezzabili botteghe antiquarie nelle quali curiosare dopo aver visitato la Cattedrale di Santa Maria – e l’annesso Museo capitolare con il suo prezioso ostensorio dorato del 1818 – e aver indugiato con lo sguardo su Cagliari dal bastione di Saint Remy, un belvedere di fine Ottocento dalle forme eclettiche. Dalle coreografie architettoniche ci si può dirigere – dopo soli quattro chilometri di strada – al litorale del Poetto - la spiaggia dei cagliaritani – alle cui spalle si stende, per oltre cinquecento ettari, una delle meraviglie di questo angolo di Sardegna, lo stagno di Molentàrgius.



Non si può perdere l’occasione di esplorarne i segreti e conoscere da vicino i suoi eccezionali abitanti: fenicotteri rosa, falchi pellegrini, garzette dalla candida livrea... È un mondo a sé, dove la vita scorre tra richiami nascosti e voli improvvisi e ogni primavera si accende di rosa, per lo spettacolo di migliaia di fenicotteri che si raggruppano sui suoi argini per nidificare. Una curiosità: fino a non molti anni fa il complesso di Molentàrgius vedeva in attività anche l’antica industria di estrazione del sale, già conosciuta al tempo dei Fenici.


Luciana Francesca Rebonato

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